Il tappetino yoga rappresenta, forse più di ogni altra cosa, il simbolo della pratica yoga contemporanea, che sappiamo in occidente aver preso piede nell’ultimo secolo trovando come via di accesso preferenziale la pratica delle asana.

Il tappetino yoga è molto più di un semplice strumento usato per mettersi in posizioni yoga. Rappresenta un metaforico spazio personale all’interno del quale ritrovare te stesso ed il tuo respiro. Un luogo ideale dove la tua mente può trovare sollievo dal carico di stress legato alla caotica ed imprevedibile natura dei ritmi della vita quotidiana.

Ma ti sei mai chiesto da dove viene il tappetino su cui pratichi le posizioni yoga tutti i giorni?

Perchè ti posso assicurare che quando i primi yogi, secoli addietro, si cimentavano nella pratica…beh, non avevano certo un Manduka o un Jade sotto i piedi 😉

Vediamo allora come sono andate le cose, passando dall’antico utilizzo di pelli di tigre agli attuali materassini ipertecnologici che ti guidano a voce nell’esecuzione delle posizioni yoga.

IL TAPPETINO YOGA DELLA BHAGAVADGITA: COTONE E PELLE DI TIGRE

Come sai la nascita dello yoga risale a parecchi secoli addietro, e all’inizio tutte le conoscenze venivano tramandate per via orale. Per risalire alle prime descrizioni dello yoga e della sua pratica, in relazione al luogo fisico e ad altre circostanze materiali, possiamo fare riferimento alla Bhagavadgita (un poema epico riconosciuto nella cultura indiana come testo sacro al pari dei Veda).

Nei suoi 700 versi, suddivisi in 18 capitoli, la Bhagavadgita narra del dialogo fra Krishna (incarnazione di Dio e identificabile come il proprio Se più profondo ed immortale) ed Arjuna, l’arciere. Alla vigilia della battaglia Krishna indica ad Arjuna le tecniche yoga per liberarsi definitivamente dal ciclo delle nascite e delle morti (samsara) ed ottenere così la liberazione (moksa).

Si ma sto tappetino yoga…?

Eccolo 😉 …i versi 10-11 del capitolo VI della Bhagavadgita vengono tradotti come segue:

“ Lo yogi deve raccogliersi incessantemente…

…su un seggio stabile, non troppo alto ne troppo basso, coperto di una stoffa, di una pelle di antilope o di erba sacra…”

A seconda delle traduzioni potrai trovare riferimenti a pelle di antilope, daino o tigre.

Ecco perchè le prime testimtappetino yogaonianze fotografiche che possiamo trovare mostrano la pratica di posizioni yoga sulla nuda terra. Come ad esempio nella foto accanto, dove Paramhansa Yogananda benedice alcuni yogi mentre praticano mayurasana sull’erba.

O nella foto che che segue, dove puoi vedere Swami Satyananda Saraswati seduto sulla sua pelle di tigre.

pelle di tigre

Interessante il commentario di Sridhara Swami su questi versi della Bhagavadgita, dove afferma che la regola di utilizzare delle pelli quali tigre o daino come tappetino era legata al fatto che questo avrebbe impedito a scorpioni e serpenti di avvicinarsi allo yogi durante la sua pratica.

Chiaramente nessun animale veniva ucciso allo scopo di utilizzarne la pelle come tappetino, questo poteva avvenire solo a seguito di morte naturale.

GLI ATTUALI TAPPETINI YOGA: PRIMA DELLO STICKY MAT

Con la diffusione dello yoga in occidente, la “conversione” di materassini precedentemente utilizzati per il fitness in tappetini per le posizioni yoga è stata pressoché istantanea. Non ha quindi molto senso cercare di tracciarne uno sviluppo storico dettagliato.

In questo periodo abbiamo tappetini yoga in schiume plastiche (più o meno naturali), di tutti gli spessori, dimensioni, consistenze e colori possibili ed immaginabili. Questi si affiancano a più tradizionali tappetini yoga in cotone, se non addirittura vi si accoppiano per una pratica di asana, magari maggiormente dinamica come il vinyasa, dove bisogna gestire la problematica sudore.

NOTA DI COLORE – quando lo scorso anno ero a Rishikesh in India, per un corso insegnanti, la scuola mi ha fornito un tappetino yoga in cotone 😉

Ma manca ancora un tipo di tappetino, e sono sicuro che se hai provato a fare trikonasana senza che i tuoi piedi scivolassero sai di quale sto parlando…

ANGELA FARMER: L’ERA DEL TAPPETINO YOGA ADERENTE (STICKY MAT)

Puoi immaginare di fare delle posizioni yoga su un tappetino dove i tuoi piedi scivolano?

Ecco questo era il problema di Angela Farmer a cui dobbiamo il ringraziamento per aver “inventato” il tappetino yoga aderente o sticky mat.

L’insegnante di yoga londinese ha avuto, durante la sua adolescenza, alcuni problemi di salute che vennero risolti con un intervento chirurgico di rimozione di gangli nervosi da entrambi i lati della sua colonna vertebrale. Le conseguenze di questo intervento sul suo sistema nervoso simpatico hanno avuto, fra gli altri effetti collaterali, la perdita della capacità di sudare.

La pelle dei piedi e delle mani di Angela non era così più in grado di fornire quell’umidità necessaria a sviluppare il grip, l’attrito che ci consente di aderire al pavimento camminando a piedi nudi su o di tenere un piatto in mano in posizione verticale.

Crescendo Angela ha cominciato a praticare yoga e la sua problematica durante l’esecuzione di una posizione yoga era notevole.

All’inizio i suoi tentativi di gestire la problematica consistevano nell’inumidirsi la pianta piedi, durante le pratica, con alcune gocce d’acqua da un bicchiere sul davanzale della finestra.

Durante le visite di B.K.S. Iyengar a Londra, Angela seguì i suoi corsi e il suo insegnante non approvò assolutamente la soluzione del bicchiere d’acqua. Così Angela, appena era certa di non essere vista si sputava sui piedi per inumidirli, cosa che pare fece addirittura arrabbiare Iyengar 😉

Finalmente nel 1967, mentre era a Monaco per insegnare yoga, Angela si trovò per caso davanti ad un pezzo di materiale antiscivolo per tappeti, quel sottile strato plastico che si mette fra il pavimento ed il tappeto per evitare appunto che scivoli. Questa scoperta rivoluzionò il mondo di Angela e…beh, possiamo anche dire il mondo dello yoga, perchè da quel giorno in avanti i passi successivi videro il padre di Angela mettersi nel business dei tappetini yoga e creare il primo tappetino yoga aderente.

In seguito altri produttori hanno seguito la stessa strada e migliorato i tappetini yoga aderenti modificandone i materiali ed i metodi di produzione fino a farli diventare il tipo di tappetino yoga diffuso in tutto il mondo che conosciamo oggi.

NOTA DI COLORE – nel 1989 Angela e suo marito Victor si recarono in Russia per la prima convention yoga e videro la dimostrazione di asana di B.K.S. Iyengar…beh, il guru stava praticando proprio su uno degli sticky mat di Angela 😉

Lasciati ispirare nella tua pratica!

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Aspetta c’è dell’altro!