Partiamo con l’ABC dello Yoga, cercando di mettere insieme quelle informazioni che chiunque sia interessato dovrebbe sapere prima di mettere piede su un tappetino yoga. 

Che cos’è lo Yoga?

La parola yoga deriva dal sanscrito “yuj” che significa aggiogare, legare (dal giogo utilizzato per far lavorare i buoi nei campi) e viene generalmente interpretata come “unione,” o come metodo di disciplina del corpo e della mente. In passato veniva utilizzato il solo termine Yog che fu poi modificato in Yoga.

L’India, il subcontiinente asiatico, è la culla che ha visto nascere lo yoga. Lo Yoga Sutra è la prima raccolta scritta di insegnamenti yoga, precedentemente tramandati solo oralmente, la cui stesura viene attribuita al saggio indiano Patanjali che si stima sia vissuto nel II secolo a.C.

Lo Yoga Sutra è una raccolta di 196 aforismi, ossia concise e significative frasi concepite per essere memorizzate con facilità, è vogliono servire da linee guida filosofiche per tutte le pratiche yoga dalla sua nascita fino ai nostri giorni.

Lo Yoga Sutra, definisce anche gli 8 stadi dello yoga, brevemente:

  • Yama: le restrizioni o i comandamenti morali universali;
  • Niyama: l’osservanza, o l’autopurificazione attraverso la disciplina;
  • Asana: le posture o forme;
  • Pranayama: il controllo ritmico del respiro;
  • Pratyahara: l’emancipazione della mente dalla dominazione dei sensi e dagli oggetti esteriori;
  • Dharana: la concentrazione;
  • Dhyana: la meditazione;
  • Samadhi: uno stato di super-coscienza a cui si arriva attraverso una profonda meditazione in cui l’individuo diventa tutt’uno con l’oggetto della sua meditazione. In poche parole quanto viene comunemente chiamato illuminazione.

Esplorare uno dopo l’altro questi 8 stadi dello yoga è un viaggio personale che ci consentirà di affinare il nostro comportamento nel mondo esterno, focalizzando verso il nostro interno fino al raggiungimento dell’illuminazione.

Oggigiorno la maggior parte dei praticanti sono concentrati sul terzo stadio, asana, che consiste nella pratica di posture fisiche ideate per purificare il corpo e fornire la forza e la resistenza necessarie per lunghi periodi di meditazione.

Se vuoi approfondire leggi – Che cos’è Hatha Yoga? Un pò di Storia dello Yoga.

Yogi, yogin e yogini…che confusione linguistica!?

Un uomo che pratica yoga viene chiamato yogi (si pronuncia “ioghi,” proprio come il simpatico orso del parco Yellowstone) mentre una donna che pratica yoga viene chiamata yogini (si pronuncia “ioghini”). Il plurale, neutro, è yogin, sempre con le stesse regole di pronuncia.

A ragion del vero, muovendovi fra testi buddisti e taotisti, piuttosto che passando dal Nepal al Tibet, potrebbe capitarvi di avere a che fare con altre interpretazioni, quali ad esempio il termine yogi o yogin utilizzato per indicare il plurale neutro, ma lasciamo ai puristi della lingua il perdersi in questi dettagli che sicuramente non influiscono sulla nostra pratica…io stesso mi sono ritrovato ad utilizzare le terminologie alternandole in vari articoli 😉

Cosa vuol dire Om?

L’Om (vi capiterà di trovarlo scritto anche come “Aum”) è un mantra, o vibrazione, che viene tradizionalmente cantato all’inizio e alla fine di una sessione di pratica Yoga. Si dice che rappresenti il suono dell’universo.

Bello vero?…si, ma cosa significa?!

In qualche modo gli antichi yogin sapevano quello che i moderni scienziati ci dicono sull’universo, ossia che è in continuo movimento. Niente è fisso ed immobile. Tutto ciò che esiste pulsa ad una determinata vibrazione che gli antichi yogin riconoscevano nel suono Om (Bohr, Heisenberg e Einstein ci hanno insegnato che gli atomi costituiscono la materia e che nei corpi solidi sono in continua vibrazione intorno ad una posizione di equilibrio di cui non è possibile determinare la posizione esatta in un momento temporale definito).

Possiamo non essere sempre coscienti di questo suono in ogni momento della nostra vita di tutti i giorni, ma possiamo sentire il fruscio delle foglie che cadono in autunno, il rumore delle onde in riva al mare ed il suono di una conchiglia posta vicino all’orecchio. Cantare Om ci permette di vivere la nostra esperienza personale come un riflesso del movimento dell’intero universo – il tramonto del sole, lo spuntare della luna, il flusso e riflusso delle maree, il battito del nostro cuore. Cantare Om ci permette di entrare in maggiore connessione e sintonia con il movimento universale, utilizzando il nostro respiro, la nostra consapevolezza e la nostra energia fisica in una pratica che è allo stesso tempo energizzante e rilassante.

Cosa vuol dire Hatha?

La parola hatha significa forza di volontà o sforzo. L’Hatha Yoga concentra la sua attenzione su sequenze di esercizi fisici (conosciuti come asanas o posture) ideati per allineare nella corretta postura muscoli ed ossa e per rafforzare il corpo. Le posture, unitamente ad esercizi di respirazione, hanno anche lo scopo di aprire i canali del corpo attraverso cui passa l’energia, consentendone un flusso libero, in particolare il canale principale posto sulla colonna vertebrale.

La parola Hatha viene tradotta come unione di due termini: “ha” che significa “sole” e “tha” che significa “luna.” Questo richiama la necessità di equilibrio fra gli aspetti maschili (attivo, caldo, sole) e quelli femminili (ricettivo, freddo, luna) presenti in ognuno di noi. L’Hatha Yoga, anche chiamato lo Yoga del sole e della luna, è quindi un percorso mirato a creare un bilanciamento ed un’unità fra gli opposti. Il nostro corpo imparerà a sviluppare equilibrio, forza e flessibilità, bilanciando inoltre in ogni asana lo sforzo e il rilassamento muscolare.

L’Hatha Yoga è un potente strumento di autotrasformazione. Ci richiede di portare la nostra attenzione al respiro, il che aiuta a fermare le fluttuazioni della mente instancabile (quella che mi piace chiamare “la scimmia” della mente) ed essere maggiormente presenti in ogni momento.

Vuoi sapere come è nato l’Hatha Yoga? leggi – Che cos’è Hatha Yoga? Un pò di Storia dello Yoga.

Devo essere vegetariano per praticare Yoga?

Il primo principio della filosofia Yoga è “ahimsa,” che significa non nuocere a se o agli altri, un concetto più esteso di nonviolenza. Alcune persone ritengono che questo principio includa anche il non mangiare animali ne prodotti animali. Le comunità Yoga non hanno comunque una visione unificata a riguardo. A mio parere è una decisione personale che ognuno deve prendere per se stesso e non condivido gli eccessi, in ogni direzione questi conducano.

Se state considerando di diventare vegetariani o vegani siate certi di dare l’opportuna attenzione al vostro stato di salute, ad utilizzare una dieta equilibrata in termini di nutrienti, quantità di calorie in rapporto al vostro consumo giornaliero (un consulto con uno specialista in nutrizione male non fa) ed in ultimo all’impatto che questa vostra scelta potrebbe avere con le persone con le quali vivete.

Essere vegetariani non deve essere qualcosa che imponete agli altri o che gli altri impongono a voi – questo tipo di azione sarebbe aggressiva in se stessa, e di certo non un’espressione di ahimsa.

Quante volte alla settimana devo praticare?

Diciamo che nel rispetto dei segnali che vi manda il vostro corpo più praticate e maggiori sono i benefici che otterete.

Se potete praticare solo un’ora alla settimana avrete dei benefici, se potrete fare di più, sicuramente otterrete di più. Il mio suggerimento è di cominciare con 2 o 3 volte alla settimana, con sessioni di 1 ora o 1 ½. Se aveste possibilità di praticare solo per 20 minuti andrà bene lo stesso. Non permettete agli impedimenti di tempo o ad obiettivi non realistici di diventare un ostacolo – fate ciò che potete e non preoccupatevi a riguardo. Sarà molto probabile che dopo poco scoprirete nascere il desiderio che la vostra pratica si espanda sempre di più e vi ritroverete a fare sempre di più.

Personalmente la mia pratica è quotidiana (durante i corsi per diventare insegnante il quotidiano è 4 ore di asana in due sessioni di 2 ore oltre a 3 ore di filosofia Yoga, storia dello Yoga ed anatomia umana).

Perchè lo Yoga è diverso dallo stretching o da altri tipi di attività sportive?

A differenza degli esercizi di stretching o fitness in genere, lo Yoga è molto di più delle semplici posture fisiche. Gli 8 stadi di Patanjali illustrano come la pratica fisica rappresenti solamente uno degli aspetti dello Yoga. Ma anche solo prendendo in considerazione la sola pratica fisica delle asana, lo Yoga è unico perchè unisce il movimento del corpo e le fluttuazioni della mente al ritmo del respiro. Il connettere la mente, il corpo ed il respiro ci aiuta a focalizzare la nostra attenzione verso l’interno. Attraverso questo processo di interiorizzazione impariamo a riconoscere i nostri modelli di pensiero abituali senza etichettarli, giudicarli o tentare di cambiarli (questo è un concetto alla base della meditazione). Diventiamo maggiormente consapevoli delle nostre esperienze momento dopo momento. La consapevolezza che coltiviamo è ciò che rende lo Yoga una pratica piuttosto che un compito da svolgere o un obiettivo che deve essere raggiunto. Il vostro corpo diventerà probabilmente molto più flessibile facendo Yoga e lo stesso avverrà per la vostra mente.

Lo Yoga è una religione?

Lo Yoga non è una religione. Lo Yoga è una filosofia (una delle 6 ortodosse indiane) nata in India si stima circa 5000 anni fa. Il padre dell’Ashtanga Yoga (inteso come percorso degli 8 stadi da “ashta” – otto e “anga” – livelli, da non confondersi con l’Ashtanga Yoga di Sri K. Pattabhi Jois) viene ritenuto Patnjali che scrisse lo Yoga Sutra. Queste scritture forniscono un quadro di riferimento per la crescita spirituale e la padronanza sul corpo fisico e mentale. Certamente lo Yoga può a volte intrecciarsi con altre filosofie o religioni come l’induismo o il buddismo, ma non è necessario avventurarsi su questi sentieri per praticare o studiare lo Yoga. Non è inoltre necessario rinunciare alle proprie credenze religiose per praticare Yoga.

Ma io non sono flessibile, posso praticare Yoga?

Si! Sei una perfetta candidata per lo Yoga. Molte persone pensano che sia necessario essere flessibili per cominciare a raticare Yoga, ma è un pò come pensare che sia necessario saper giocare a golf per poter prendere lezioni di golf. Comiciate a praticare Yoga così come siete e scoprirete che la pratica vi aiuterà a diventare più flessibili. Questa ritrovata agilità inoltre sarà bilanciata da una maggiore forza, coordinazione ed una migliorata salute cardiovascolare, così come una maggiore confidenza con il vostro corpo ed un generale senso di benessere.

Cosa mi serve per cominciare?

Tutto quello di cui hai realmente bisogno per cominciare a praticare Yoga è il tuo corpo, la tua mente ed un pò di curiosità. Ma può risultare utile avere anche un paio di leggings da Yoga o dei pantaloncini, e una maglietta comoda ma non troppo larga. Non sono necessarie speciali scarpe da ginnastica perchè si pratica a piedi nudi. Può essere una buona idea portare con voi a lezione un asciugamano. Mano a mano che svilupperete la vostra pratica potreste voler comprare un tappetino Yoga, ma all’inizio tenete conto che la maggior parte delle scuole mette a disposizione dei praticanti un tappetino Yoga, così come tutta l’altra oggettistica utile alla pratica come ad esempio mattoncini o cinture.

Perchè bisogna essere a digiuno da 2 o 3 ore prima di una lezione?

Durante la pratica Yoga vi girerete da un lato all’altro, vi metterete a testa in giù e vi piegherete in avanti e indietro. In caso non abbiate completamente digerito il vostro ultimo pasto questo potrebbe causarvi disagio. Se sei una persona con un metabolismo accelerato ed una digestione super rapida e temi di avere fame o sentirti indebolito durante la lezione di Yoga puoi provare a sperimentare la giusta quantità di cibo di cui necessiti con un leggero snack come uno yogurt, qualche mandorla o un succo di frutta dai 30 minuti ad un’ora prima della lezione.

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Ci sono altre domande o curiosità a cui non ho pensato? Fammelo sapere nei commenti! 

Aspetta c’è dell’altro!